UBROKER BASSANO, DERBY AMARO

I giallorossi combattono alla pari, ma cadono a Trissino 5-3, condannati dagli episodi.

Difficile raccontare una gara simile. Se uno si fermasse al risultato, 5-3, parrebbe una sfida sistematicamente in mano al Trissino. Invece è stato un duello assolutamente equilibrato e alla pari nel quale la differenza l’hanno solcata i singoli episodi ed i momenti. Ad esempio lo 0 su 3 nei tiri diretti di Bassano rispetto all’1 su 2 di Trissino, oppure i 2 blu contro 0 a danno dell’Ubroker ,o soprattutto i 19 minuti a 9 falli del Trissino che si è visto fischiare la nona penalità a 20’ dalla fine e la decima con solo un minuto sul cronometro. Un metro arbitrale che è mutato di colpo, nonostante in mezzo ci fossero state minimo tre occasioni perché venisse sanzionato. Ad ogni modo la ragione è di chi vince e i meriti di Trissino sono acclarati. Eppure, paradossalmente Bassano cade in piedi e rispetto solo al ko dell’andata è formazione molto più solida e pericolosa, migliore persino di quella che quattro giorni prima aveva pareggiato in casa con Sarzana. Di buono ci sono le certezze di Pertegato, affidabile tra i pali anche ad alti livelli, una tenuta difensiva di prima fascia, irretita solamente da talune giocate d’alta scuola ma altrimenti compatta ed organizzata. Ed infine, i guizzi positivi nel finale del redivivo Sergio Festa, un giocatore che se recuperato appieno può risultare il rinforzo più importante per una squadra che da parte di qualcuno (Sergio e non solo lui) deve poter contare sino in fondo per non dover sfiatare sempre gli stessi e non potendo domandare all’attuale primo cambio Mattia Milani le giocate salvavita. Ma le premesse oggi sono più confortanti di prima. Ecco perchè c’è maggior fiducia ora dopo un ko che in passato all’indomani di qualche vittoria meno convincente.

Chiaro, il successo di Trissino chiude i giochi per il podio in regular season, ma per il quarto o quinto posto, l’obiettivo dichiarato di partenza, è ancora tutto aperto e la sensazione, nonostante tutto è che questo Ubroker sia in crescita e trovarselo di fronte in una gara secca, che sia Coppa Italia o playoff, possa risultare indigesto a molti.

Un palo pieno sul primo possesso di Coy è indicativo su che tipo di serata aspetti Bassano e difatti un graffio al pronti via di Davide Gavioli spiana la strada al Trissino. Poi Cancela impatta in contropiede l’1-1 e subito dopo dal dischetto Català strega Coy negandogli il possibile ribaltone e fissando l’1-1 della pausa.

Nella ripresa un blu a Pertegato per un fallo in uscita del portiere manda nella gabbia a freddo Verona che viene punito da Gavioli per la doppietta personale del 2-1 (0 su 6 sino a ieri nei penalty). Il nono fallo di Trissino con oltre 20’ sul cronometro di fatto tiene in bilico la partita, invece da quel momento i parametri differiscono. Català acchiappa di tutto e una girata spettacolare di Pinto elude la marcatura di Pol Galbas e azzecca il 3-1 interno arrotondato da una magia di Malagoli al 4-1. Due missili di Coy prima e Cancela poi riportano sotto incredibilmente Bassano 4-3. Ma nel momento in cui i giallorossi schiacciano Trissino in the box alla ricerca del pirotecnico 4-4, perdono Cancela che si becca il cartellino per aver reclamato il decimo fallo dopo essere stato abbattuto in corsa dietro la gabbia. Invece, power play per i padroni di casa che con un uomo in più hanno rischiato in almeno due occasioni di essere riagguantati con Coy e Festa (pallina a fil di palo e paratona di Català), blindando il successo a 10” dal termine della superiorità con Garcia per il 5-3. Soltanto a meno di un minuto dalla sirena giungeva la decima penalità e Català era ancora superlativo su Festa evitando che riaprisse la faccenda.

Formulati i doverosi complimenti al Trissino, l’Ubroker non deve scoraggiarsi, la prossima è sabato in casa con Grosseto. Ora è essenziale restare in scia delle prime tre e continuare a crescere sul piano del gioco e dell’intensità. Che le gare senza appello arriveranno più avanti.