I giallorossi pareggiano 2-2 a Sandrigo e solo un incrocio dei pali clamoroso nega la vittoria nel derby
Premessa: è stato un match di rara intensità , bello, vibrante, avvincente e vissuto in pieno clima da derby, dentro e fuori dal campo, un botta e risposta agonisticamente rovente ma senza la macchia di una sola scorrettezza. Con un primo tempo nel segno dell’equilibrio e una ripresa di marca Ubroker per occasioni e volume di gioco, Ai punti avrebbe meritato Bassano, jellatissimo con l’incrocio dei pali pieno che ha negato a Marc Coy il 2-3 del teorico raid, ma Sandrigo non ha rubato proprio nulla e il punto è legittimo.
Uno strepitoso coast to coast del tedescone Max Thiel vale l’1-0 interno, quindi l’ex Català acchiappa sulla linea una conclusione di Scuccato, si ripete su Baggio e para pure un tiro diretto di Coy che però si riscatta col bolide dell’1-1 a spolverare il montante.
Dopo la pausa l’Ubroker alza il baricentro e sale in pressing costante, comanda le operazioni e Català è sempre bello tonico su chiunque. Tuttavia all’improvviso il solito Thiel serve una gran pallina a Miguelez per la volée ravvicinata del nuovo vantaggio Sandrigo. Bassano non si scompone e un missile di capitan Amato trova l’ennesima respinta di Català , ma stavolta Muglia a rimbalzo è il più lesto a confezionare il 2-2. I giallorossi prendono fiducia e stringono d’assedio l’area sandricense, Català mura l’ex Pozzato, Scuccato, Amato e Coy e proprio un siluro di Marc si stampa in pieno sull’incrocio a portiere battuto cancellando il possibile raid della truppa di coach Viterbo.
Il punto fa comunque brodo pure se la classifica scintilla un filo meno di prima. Ma dietro al Trissino è comunque un mucchione selvaggio con differenze risibili e tutto più aperto che mai.
Semmai la nuova dimensione dell’Ubroker, senza più il suo terminale offensivo è fatalmente più operaia e collettiva di prima. Eppure l’identità di squadra è ugualmente marcata e la manovra convincente. La crescita adesso passa attraverso la lievitazione della condizione di taluni interpreti e da una progressiva compattezza difensiva poiché davanti non si potrà garantire in automatico la medesima produzione offensiva di prima. Ma se tutti, ambiente incluso, si adattano al nuovo status di formazione prettamente da combattimento, senza lustrini e paillettes, che non molla la presa contro nessuno, beh, allora, questo Bassano può diventare un simpatico osso duro per tutti quanti. La curva l’ha capito al volo e si è stretta attorno ai ragazzi che hanno risposto col 110% dell’impegno. Ora siamo certi che il resto del pubblico agirà allo stesso modo. Al fianco cioè dei propri colori. Già da mercoledì sera alle 20.45 nell’attesissimo quarto di finale secco di Coppa Italia al palazzo contro Sarzana detentore del titolo. Una partitissima. La più importante della stagione. Per adesso.