James Frank John Taylor, per gli amici Jimbo, è noto a tutti per essere il giocatore inglese maggiormente rappresentativo nella storia dell’hockey a rotelle. Simpatico, estroverso ed ironico, ma anche grintoso e serio professionista, James inizia a giocare nelle giovanili del Letchworth; grazie al suo carattere ed alle sue doti raggiunge non ancora maggiorenne i vertici inglesi, trascinando le selezioni nazionali giovanili di cui è capitano: ma a Jimbo non basta, ed all’età di 17 anni coglie l’opportunità di migliorarsi all’estero e si trasferisce in Portogallo, all’Infante de Sagres. Andarsene di casa, per di più in un altro paese, è una scelta importante per questo ragazzo: oltre a migliorarsi come giocatore, deve dimostrare una grande maturità. Il carattere solare, schietto e spontaneo, assieme alla presenza costante dell’affetto di papà Steve gli consentono di crescere superando la distanza e le difficoltà, ed affermatosi a livello europeo arriva in Italia, al Bassano Hockey & Skating, l’attuale Hockey Bassano. Una nuova sfida, una lingua nuova da imparare ed un posto nuovo in cui ambientarsi: ancora una volta James, estroso, ma disciplinato e cordiale fa breccia nel cuore dei tifosi grazie alla grinta sui pattini, ed anche -e sopratutto- nel cuore di chi ha modo di conoscerlo di persona e guadagnarsi la sua stima. A Bassano fa esperienza in Serie A1, ma è in seconda squadra e nelle giovanili (del resto, è appena diventato maggiorenne!) che si dimostra caparbio trascinatore e vero collante del gruppo. In seguito viene prestato a diverse società del centro Italia, fra cui Sarzana, Prato, Castiglione e Fiorentina per affinare la tecnica di gioco ed accumulare esperienza: anche in Toscana Jimbo lascia il segno, testimoni le numerose amicizie che ancora oggi intrattiene con gli ex-compagni della regione. Al ritorno a Bassano, è ormai un atleta maturo ed un uomo fatto: in campo è grintoso, senza paura, pur di entrare in area a servire i compagni, come un’ariete si abbatte sulla difesa avversaria, e nello spogliatoio sostiene ed anima il gruppo, anche nei momenti di maggiore difficoltà.
Possiamo cercare di ricambiare con il nostro sostegno economico l’affetto -impagabile- che lui ci ha donato per tutto il tempo trascorso assieme a noi.
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