Nuovo volto in casa STEMA Bassano. È ufficiale l’arrivo del nuovo preparatore atletico della prima squadra Alessandro Dal Monte, il quale in passato ha già vestito tale carica nella stagione 2009/2010. Dal Monte, classe 1983, è laureato in scienze motorie e, nel suo lungo curriculum, vanta il premio di vincitore del “cronometro d’oro” come miglior preparatore atletico dell’annata 2014/2015, quando era collaboratore per il Bassano Virtus. Una lunga carriera suddivisa tra calcio (13 stagioni a Bassano e attualmente per il secondo anno a Vicenza) e appunto hockey: comincia a Bassano nel 2009/2010 per poi passare a Breganze nella stagione successiva. Dal 2011/2012 si trasferisce a Valdagno dove svolgerà il proprio compito per 6 stagioni, conquistando ben 2 Scudetti, 2 Coppa Italia e una Supercoppa Italiana. Dal 2013 entra anche nel giro della Nazionale di hockey pista.
Abbiamo chiesto alcune curiosità ad Alessandro sul proprio ruolo e se si sente pronto a ricominciare nella città dove è cresciuto.
– Quanto è importante la preparazione estiva in vista dello svolgimento del campionato?
“La preparazione estiva non è così incisiva ma è solo una parte del mosaico che si andrà a formare. Le basi si costruiscono sotto l’aspetto della mentalità e sulla cultura del lavoro. Difficile pensare che la preparazione atletica nel pre campionato ti garantisca una condizione fisica di alto livello per tutta la stagione: quest’ultima si mantiene costante durante il corso dell’anno tenendo alto il carico di lavoro”.
– Nel rapporto con giocatori e allenatore quanto è importante la figura di mediatore che ha il preparatore atletico?
“La figura del preparatore è sempre più integrata nell’aspetto tecnico, è importante che i ragazzi credano su quello che viene svolto. Da parte mia il rapporto con i giocatori è costruttivo, diretto e integrativo. Cerco sempre di parlarci molto ascoltando le loro sensazioni, in modo tale da avere una programmazione più idonea possibile su quello in cui andremo a lavorare. La nostra bravura deve essere quella di creare fiducia tra lo staff tecnico e la squadra”.
– Cosa ti ha spinto a tornare a Bassano?
“Ho scelto Bassano per il rapporto che ho con Mister Marozin, con il quale ho lavorato assieme a Breganze, per la stima che ho nei suoi confronti come persona e per il modo che ha di lavorare. Bassano è nel mio cuore essendo la squadra della mia città e ci tengo a far bene: sono spinto dalla voglia di rilancio della società e dal progetto che si sta creando”.